

Borsa: Europa incerta con i dazi, l'euro a 1,14 sul dollaro
Male i titoli dell'export, il greggio spinge i petroliferi
Le Borse europee restano incerte dopo il miglioramento a maggio dell'indice pmi manifatturiero dell'eurozona, da cui emergono segnali incoraggianti sul fronte della produzione e dell'ottimismo delle imprese. Sui listini prevale l'incertezza legata a un inasprimento della retorica americana sui dazi, con l'annuncio dell'innalzamento al 50% di quelli su acciaio e alluminio, e nuove tensioni con la Cina. Londra sale dello 0,1%, Milano oscilla sulla parità, Francoforte cede lo 0,3% e Parigi lo 0,4% mentre i future su New York sono in calo, con l'S&P 500 che cede lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,7%. In deciso rialzo i rendimenti dei titoli di Stato, con il Btp che sale di quasi sette punti base, al 3,54%, mentre lo spread con il Bund è poco mosso, a quota 99, in attesa dell'inflazione dell'Eurozona, domani, e della decisione della Bce, giovedì. A Piazza Affari, come in Europa, scivolano i titoli legati all'export con in testa Iveco (-4,3%), Stellantis (-3,3%), Cucinelli (-2,4%), Campari (-1,9%) e Stm (-2%) mentre avanzano quelli della difesa, i petroliferi e le banche, con in testa Tenaris (+3,5%), Leonardo (+2%), Eni (+1,3%), Saipem (+1,2%), Mps (+1,1%) e Mediobanca (+0,8%). Sul fronte energetico accelera il petrolio, tra tensioni geopolitiche e tagli alla produzione inferiori alle attese, con il Wti che sale del 3,3% a 62,82 dollari al barile mentre l'oro si spinge a 3.347 dollari l'oncia, beneficiando del clima di incertezza. La debolezza del dollaro slancia l'euro ai massimi da fine aprile, con la moneta unica che avanza dello 0,7% a 1,143 sul biglietto verde. Secondo Morgan Stanley il dollaro perderà un altro 9% nel giro di un anno scontando la debolezza dell'economia americana e i tagli dei tassi della Fed.
P.Walsh--MP