

Nomisma, ogni 10% di dazi l'agroalimentare perde 500 milioni
'Con il calo del dollaro un combinato potenzialmente esplosivo'
Anche se si fermassero al 10%, i dazi americani sono destinati a generare effetti significativi per alcune filiere: "Ad esempio, per l'export agroalimentare verso gli Usa, Nomisma stima che a ogni +10% di dazi aggiuntivi corrisponda una perdita di circa 500 milioni di euro". Lo afferma in una nota il presidente di Nomisma, Paolo De Castro. "L'impatto sarebbe in ogni caso pesante, se non addirittura insostenibile in caso di aliquote ancora maggiori, ma ciò che preoccupa maggiormente è l'instabilità del quadro decisionale: tra annunci, proroghe e continui ripensamenti sulle aliquote, si è creato un clima di grande incertezza sia per gli esportatori italiani sia per gli importatori statunitensi. Questo disorientamento frena decisioni strategiche, contratti, investimenti e apre scenari difficilmente prevedibili", sottolinea De Castro. Pesa anche l'andamento del cambio euro/dollaro: "Negli ultimi mesi il dollaro ha perso valore rispetto all'euro, arrivando a sfiorare il minimo storico. Questo comporta una perdita di competitività per i prodotti europei esportati negli Stati Uniti". L'ex europarlamentare avverte: "Il combinato disposto dei due fattori è potenzialmente esplosivo per il nostro export ma avrà effetti anche sull'economia Usa, con il rischio di una fiammata inflazionistica". In ogni caso, riguardo a una possibile reazione da parte Ue, De Castro avverte: "Rispondere ai dazi con contro-dazi può generare una escalation difficile da controllare, con una reazione a catena che rischia di portare al blocco dell'export. L'obiettivo dell'Europa a mio avviso dovrebbe essere quello di mantenere equilibrio negoziale e nervi saldi, anche perché al momento la linea politica dell'amministrazione Usa appare imprevedibile".
A.Kenny--MP