Münchener Post - IA e quantum i pericoli cyber più temuti dalle aziende

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IA e quantum i pericoli cyber più temuti dalle aziende
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IA e quantum i pericoli cyber più temuti dalle aziende

Rapporto Thales presentato alla Cybertech Europe 2025

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I pericoli cyber più temuti dalle aziende che si occupano di energia, servizi, telecomunicazioni e trasporti sono l'Intelligenza Artificiale, nel 73% dei casi, e l'arrivo di computer quantistici capaci di violare i dati protetti, nel 63%. E' quanto emerge dal nuovo rapporto sul trattamento dei dati presentato da Thales, in occasione della Cybertech Europe 2025 in svolgimento a Roma, che sottolinea anche che le violazioni sono scese dal 37% nel 2021 al 15% nel 2025. "E indubbio che l'IA abbia avuto un grande impatto del settore della cybersicurezza, sia usata per compiere attacchi sia per proteggere dagli attacchi", ha detto Sergio Sironi, di Cybersecurity Products di Thales. Un impatto fotografato dal rapporto, fatto su un campione di 513 professionisti, che indica come il 74% delle organizzazioni sta già investendo in strumenti di sicurezza specifici per l'IA generativa, ma persistono forti preoccupazioni riguardo all'integrità dei modelli (64%). Proprio il veloce cambiamento prodotto dall'IA è esso stesso una fonte di rischio, tanto che quasi tre quarti (73%) degli intervistati ha citato l'evoluzione rapida dell'IA come la principale preoccupazione. Sul secondo gradino delle preoccupazioni sono le tecnologie quantistiche, tanto che più della metà (58%) degli intervistati ha dichiarato di essere già in fase di prototipazione o valutazione di algoritmi di crittografia post-quantistica per proteggersi dal rischio di attacchi "raccogli ora, decifra dopo". "Il timore è che nonostante quei dati siano oggi sicuri possano essere lo stesso rubati e poi decriptati quando, tra pochi anni, saranno disponibili computer quantistici sufficientemente potenti", ha aggiunto Sironi. "Ma già oggi - ha proseguito - è possibile usare algoritmi della cosiddetta crittografia post-quantum, ossia algoritmi capaci di rendere quei dati molto più difficile da violare, o persino inviolabili, anche in un futuro di computer quantistici molto potenti". Il rapporto evidenzia inoltre che nel tempo i sistemi di difesa hanno funzionato tanto che solo il 15% degli operatori ha segnalato una violazione nell'ultimo anno, in netto calo rispetto al 37% del 2021.

R.Schmidt--MP