Misteriosi avvistamenti nel cielo collegati ai test nucleari
Studio statistico di osservazioni astronomiche degli anni '50
Potrebbe esserci un legame tra i test di armi nucleari e la comparsa nel cielo di misteriosi oggetti transitori visibili come punti luminosi, a cui corrisponde solitamente un aumento di avvistamenti dei cosiddetti fenomeni aerei non identificati (Uap, quelli che un tempo venivano chiamati Ufo). Lo dimostra un'analisi statistica condotta sulle immagini storiche riprese tra il 1949 e il 1957 dall'Osservatorio di Palomar, in California. I risultati sono pubblicati sulla rivista Scientific Reports nell'ambito del progetto Vasco (Vanishing and Appearing Sources during a Century of Observations). Questa iniziativa esplora gli archivi di rilevamenti astronomici storici e moderni digitalizzati, alla ricerca di oggetti che sono scomparsi completamente o che sono apparsi brevemente nel cielo (fenomeni transitori). Questi oggetti, simili a stelle che appaiono in una foto e scompaiono nella successiva, sono ancora avvolti nel mistero: sulla loro origine sono state avanzate diverse ipotesi, che vanno dai piccoli frammenti di asteroidi ai difetti delle lastre fotografiche fino agli Ufo. Per decenni, racconti e credenze popolari hanno messo in relazione gli avvistamenti di Uap ai test sulle armi nucleari, ma nessuno studio sottoposto a revisione paritaria aveva mai verificato questa ipotesi. Il team del progetto Vasco lo ha fatto attraverso un'analisi statistica che ha preso in esame i dati relativi a 2.718 giorni, confrontando le date in cui si sono verificati gli avvistamenti transitori con le date dei test nucleari in superficie e con il numero di segnalazioni di Uap. I ricercatori hanno così scoperto che i fenomeni transitori avevano il 45% di probabilità in più di essere osservati entro un giorno dai test di armi nucleari, e il numero di questi bagliori aumentava significativamente quando venivano avvistati Uap. Lo studio ha anche rilevato che gli Uap erano leggermente più frequenti durante le finestre dei test nucleari.
L.Gschwend--MP